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NOTI PROFESSORI DEL XX SECOLO

Felice M. Cappello, S.J.

Nato: 08/10/1879 a Belluno, Italia

Entrato in Compagnia: 30/10/1913

Ordinato sacerdote: 20/04/1902

Insegnamento PUG: 1920-1959

Morto: 1962

 

 

Bibliografia

 

P. Felice Maria Cappello, S.J., Nacque a Caviola di Falcade in provincia di Belluno l'8 attobre del 1879 e fu ordinato sacerdote il 20 aprile del 1902 a Belluno. Fino al 1905 esercitò la cura delle anime nella sua diocesi.

Nel 1904 si laureò in teologia nella Facoltà teologica di Bologna e nel 1905 in Filosofia all'Accademia di San Tommaso a Roma, infine nel 1906 in Utroque iure nella Facoltà di Diritto del Pontificio Seminario Romano S.Apollinare a Roma. Nominato professore nel Seminario Diocesano di Belluno, insegnò diritto canonico e Sacra Scrittura.

Il 30 ottobre del 1913 entrò nel noviziato della Provincia Romana della Compagnia di Gesù a Castelgandolfo. Fatto il primo anno di noviziato, fu mandato al Pontificio Collegio Leoniano di Anagni, dove dal 1914 al 1020 insegnò teologia morale, diritto canonico e altre discipline ausiliarie. Nel 1920 fu chiamato a Roma alla Pontificia Università Gregoriana dove insegnò fino al 1959, anno del suo emeritato, nella Facoltà di Diritto Canonico, ma anche nella Facoltà di teologia. Insegnò anche diritto orientale nel Pontificio Istituto Orientale

P. Felice Maria Cappello, S.J., ha goduto fama di grande canonista in tutto il mondo, dovuta ai tanti suoi scritti e alla prudenza del suo giudizio per la soluzione di questioni pratiche.

I migliaia di studenti che hanno assistito lungo gli anni alle sue lezioni erano conquistati non solo dalla lucida chiarezza dell'esposizione, ma anche dalla sua memoria ferrea, che gli permetteva di svolgere interi argomenti senza usare alcuna nota, citando canoni, paragrafi, numeri, decreti, risposte, decisioni rotali, e quanto altro, con una tale destrezza ed esattezza che spesso strappava il plauso dell'aula. Non può essere facilmente calcolata la mole di lavoro svolta da P.Cappello come consultore di quattro Congregazioni Romane (Congregazione Concistoriale, Congregazione della disciplina dei sacramenti, Congregazione del Concilio, Congregazione per le Chiese Orientale), come membro di quattro Commissioni Pontificie (Commissione per l'interpretazione autentica del Codice di Diritto Canonico, Commissione di vigilanza sui tribunali per le cause matrimoniali, Commissione speciale per le cause di dispensa dal matrimonio rato non consumato, Commissione per il Sinodo diocesano romano), come teologo della Dataria Apostolica e come censore dei casi di morale per il clero romano, oltre altri incarichi che man mano gli venivano affidati e il grande numero di risposte scritte e orali a richieste di pareri e consigli a lui rivolti privatamente. Dal 1914 fu collaboratore della rivista La Civiltà Cattolica. Prestò anche la sua opera per la Pontificia Commissione dei vescovi e del governo delle diocesi per la preparazione del Concilio Vaticano II.

Per tutti gli studiosi di Diritto Canonico gli scritti di P.Cappello sono un punto di riferimento per la conoscenza del Codice di Diritto Canonico del 1917 e del Diritto Pubblico Ecclesiastico.

Moltissimi sono gli ambiti abbracciati dal P.Cappello nei suoi scritti: nell'ambito del diritto pubblico ecclesiastico, i rapporti Chiesa e Stato, la natura dei concordati, i Patti Lateranensi, la condizione giuridica della Città del Vaticano, il matrimonio concordatario; nell'ambito del diritto italiano, la riforma del diritto civile e penale italiano, la costituzione italiana del 1948; nell'ambito del diritto canonico, il commento a tutto il Codice di Diritto Canonico, i sacramenti e in modo particolare il matrimonio, la riforma dei seminari, l'ordine sacro, l'ordinazione e l'incardinazione, la rimozione dei parroci, la Curia romana, i Cardinali; la visita ad limina, la parrocchia, le censure; la communicatio in sacris; le opere pie; il diritto orientale; il diritto penale, diritto processuale. Comunque di fondamentale importanza per la canonistica sono le Summae e i Tractatus. Lungo 30 anni la sua Summa iuris publici ecclesiastici ha avuto sei edizioni; il trattato De censuris quattro; i tre volumi della Summa iuris canonici cinque; dei cinque volumi sul diritto dei sacramenti, uno tre edizioni, un altro quattro, un altro cinque, infine il volume De matrimonio sette.

P. Cappello, come tutti i più famosi canonisti della sua epoca, non coltivò i problemi di carattere speculativo né portò delle innovazioni nella scienza canonica. Infatti, i canonisti antichi assumevano in una forma, che si potrebbe dire “stereotipata”, le sentenze canoniche che ritenevano giuste e che erano ripetutamente proposte dagli autori. Tali sentenze, proposte evitando quanto rispondesse ad una visione personale ed originale, assumevano un certo carattere di definitività. Pur non affrontando le questioni metafisiche o quelle riguardanti la teoria generale del diritto canonico, tuttavia il P.Cappello con acutezza sapeva cogliere l'essenza delle leggi, distinguendo chiaramente le norme sostanziali, da osservare sempre e dovunque, dalle norme accidentali da adattare alle varie circostanze e necessità. Fu maestro nell'arte dell'interpretazione di quanto disposto dal diritto con quella libertà di spirito, quella benignità e quell'equità canonica che sono proprie dell'ordinamento canonico. La sua dottrina canonica è piena di un afflato pastorale volto a condurre i fedeli alla vera libertà dei figli di Dio. Oltre tutto questo, la sua fedeltà alla Chiesa, umiltà, semplicità e dimenticanza della propria fama e utilità, ci danno la ragione del fatto che il P.Cappello in vita fu uno dei canonisti più consultato sia da organismi della Santa Sede sia da privati.

Gianfranco Ghirlanda S.J.