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Giurisprudenza della Segnatura Apostolica in materia contenzioso-amministrativa
 
 

Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica
Sententia definitiva del 20.06.2013, Prot. N. 45064/11 CA


Parte attrice Exc.mus Archiepiscopus
Parte convenuta Pontificium Consilium pro Laicis
Oggetto Decreti d. 13 decembris 2010 circa "Confraternidad X"
coram De Paolis
Pubblicazione IC 62 (2022) 371-382
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Traduzioni hisp., IC 62 (2022) 371-382
Contenuto Constat de violatione legis in decernendo relate ad primam et secundam statuitionem decreti.
Note Cf. L’attività della Santa Sede 2013, pp. 730-731.
Fonti 
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Legenda
 
Canoni del Codice 1983
Sono riportati nelle fonti tutti i canoni che si leggono nella parte in iure e nella parte in facto delle decisioni.
Sono riportati in grassetto i canoni che costituiscono l’oggetto principale della decisione o sui quali la decisione enuncia un principio di interpretazione.
Sono riportati in corsivo i canoni del Codice 1983, che
- non appaiono nel testo della decisione ma dei quali la decisione tratta;
- sono corrispondenti a canoni del Codice 1917, dei quali la decisione, anteriore al 1983, tratta.

Altre fonti
Sono riportate tutte le fonti che si leggono nella parte in iure e nella parte in facto delle decisioni.
CIC can. 308
Massime
1. Firma haberi nequit decisio quae opinionibus disiunctive sumptis niti dicatur, quarum prima non probata palam dicitur (cf. «probable error»), et quarum secunda et tertia argumenta ex se sufficientia ad decisionem contrariam sumendam contra se habent. Quae infirmitas redolet in errorem in decernendo competentis Curiae Romanae Dicasterii, cuius decisio aperte relatione illa nititur.
1. Non può essere ritenuta salda la decisione che si affermi fondata su asserzioni disgiuntivamente considerate, delle quali la prima si dica apertamente che non è provata (cf. «probable error»), e delle quali la seconda e la terza hanno argomenti contrari per sé sufficienti a prendere la decisione contraria. Questa debolezza ridonda in errore in decernendo del competente Dicastero della Curia Romana, la cui decisione si fonda dichiaratamente sulla menzionata relazione.
2. Praevia auditio eorum qui e confraternitate discendunt ex statutis pendet. Quae statuta cavent in casu de membris ex insolutis portionibus annualibus dimittendis, non autem de iis quorum dimissio ob decisionem patris et quidem cum mandato agendi nomine totius familiae evenit (in casu decisio impugnata violatione legis infecta declaratur cum una eiusdem decisionis ratio inauditio fratrum dimissorum exstitit).2. Il previo ascolto di coloro che lasciano una confraternita dipende dagli statuti. Questi nel caso lo prevedono per i membri che devono essere dimessi per mancato pagamento delle quote annuali, ma non per coloro la cui dimissione avvenne in seguito alla decisione del padre, che per di più era munito del mandato ad agire a nome di tutta la famiglia ( nel caso la decisione impugnata è dichiarata affetta da violazione di legge perché l’unica causa della medesima decisione è stata il fatto di non aver ascoltato i fratelli dimessi).
Commenti J. Bogarín-Díaz, «Cuestiones conflictivas de Derecho cofrade. Comentario a tres resoluciones del Supremo Tribunal de la Signatura Apostólica», IC 62 (2022) 383-397

Autore delle massime in lingua latina e della traduzione in lingua italiana: © G. Paolo Montini