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Jurisprudence of the Apostolic Signatura in contentious-administrative cases
 
 

Supreme Tribunal of the Apostolic Signatura
Sententia definitiva of 20.09.2012, Prot. N. 44051/10 CA


Petitioner Rev.dus X
Respondent Congregatio pro Clericis
Object Amotionis parochi
coram Burke
Content Constat de violatione legis in procedendo et in decernendo quatenus recursus reiectus est utpote extra terminum exhibitus.
Non constat de violatione legis in procedendo et in decernendo quatenus per silentium recursus praesumitur negative dimissus.
Notes Cf. L’attività della Santa Sede 2012, p. 627.
Sources 
?
Legenda
 
Canons of the Code 1983
All the canons that are found in the in iure and in the in facto part of the decisions are reported in the sources.
The canons that constitute the main object of the decision or on which the decision sets out a principle of interpretation are reported in bold.
The canons of the 1983 Code are shown in italics:
- if they do not appear in the text of the decision but if the decision deals with them;
- if they correspond to canons of the 1917 Code, of which the decision (prior to 1983) deals.

Other sources
All the sources that are found in the in iure and in the in facto part of the decisions are reported.
CIC cann. 57; 1735; 1737 § 2; 1741, n. 1; 1741, n. 2
Legal Summary
1. Priore recursu hierarchico utpote praepropere reiecto, i.e. ante elapsum terminum de quo in can. 1735, competens Curiae Romanae Dicasterium illegitime silet, censens, accuratiore investigatione haud suscepta, alterum recursum hierarchicum ad Summum Pontificem atque eidem Dicasterio per Secretariam Status pro competentia transmissum, extra terminum propositum esse, dum e contra satis probatur eundem in terminis porrectum esse.
1. Rigettato un primo ricorso gerarchico in quanto presentato anticipatamente, ossia prima dello scadere del termine di cui al can. 1735, il competente Dicastero della Curia Romana tace illegittimamente, ritenendo senza una più accurata ricerca, che il secondo ricorso gerarchico, indirizzato al Sommo Pontefice e trasmesso per competenza allo stesso Dicastero dalla Segreteria di Stato, sia proposto fuori termini, mentre al contrario risulta sufficientemente provato che è stato presentato entro i termini.
2. Curatore pro parocho amovendo haud constituto, violatio legis in procedendo non habetur cum ex actis pateat non solum cura attenta ius defensionis eidem parocho agnoscendi, verum etiam quod ipse hoc ius exercere poterat et de facto exercuit (in casu votum quoque peritis super actis, pendente recursu contentioso administrativo exhibitum, illustrat perturbationem, qua parochus laborat, minime eius capacitatem sese defendendi inficere).
2. Se il curatore per il parroco da rimuovere non è stato costituito, non c’è violazione di legge in procedendo se dagli atti risulti non solo che vi è stata una attenta cura di riconoscere al medesimo parroco il diritto di difesa, ma anche che lo stesso poteva esercitarlo e di fatto lo esercitò (nel caso anche il parere sugli atti del perito, prodotto durante il ricorso contenzioso amministrativo, illustra che la perturbazione di cui soffre il parroco non inficia assolutamente la sua capacità di difesa).
3. In parte motiva decisionis satis est fusius de alterutra amotionis ratione agere, dummodo par sit ad legitimitatem decreti amotionis confirmandam.
3. Nella parte motiva della decisione è sufficiente trattare diffusamente di una delle due cause di rimozione, purché sia adeguata a confermare la legittimità del decreto di rimozione.
4. Votum periti super actis causae a Signatura Apostolica exquisitum satis est ad permanentem mentis infirmitatem probandam, quae parochum inidoneum reddit ad obligationes officii parochi rite absolvendas seu imparem suis muneribus utiliter obeundis, si, exempli gratia, peritus teneat acta causae sufficere et credibilia esse ad statum psychicum; quae acta comprehendant documenta quae demonstrant modo inequivocabili naturam pathologicam modi ratiocinandi recurrentis, qui inter alia sine ullo fundamento obiectivo multos consideret inimicos et paucos amicos, adeo ut inde de facto divisio et discordia in communitate producentur.4. Il voto sugli atti di un perito, richiesto dalla Segnatura Apostolica, è sufficiente a dimostrare la permanente infermità mentale, che rende il parroco inidoneo ad assolvere nel modo debito gli obblighi dell’ufficio parrocchiale ossia inadeguato ad adempiere i suoi compiti, se, per esempio, il perito ritenga che gli atti della causa siano sufficienti e credibili per determinare lo stato psichico; atti che contengano documenti che comprovino in modo inequivocabile la natura patologica del modo di ragionare del ricorrente, che tra l’altro senza alcun fondamento oggettivo consideri molti quali nemici e pochi quali amici, così che si producano di fatto divisione e discordia nella comunità.

Author of the legal summary (in Latin) and of the Italian version: © G. Paolo Montini