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Rechtsprechung der Apostolischen Signatur über Verwaltungsstreitigkeiten
 
 

Oberster Gerichtshof der Apostolischen Signatur
Decretum definitivum vom 07.05.2010, Prot. N. 38097/06 CA


Kläger D.nae X et Y
Belangte Partei Congregatio pro Clericis
Gegenstand Suppressionis paroeciae X
coram Echevarría Rodríguez
Inhalt Decretum Congressus non est reformandum
Anmerkungen Cf. L’attività della Santa Sede 2010, 610
Rechtsquellen 
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Legenda
 
Canones des CIC1983
Alle in den Entscheidungen (sowohl im Teil in iure als auch im Teil in facto) erwähnten Canones sind als Quellen angegeben.
In Fettschrift werden diejenigen Canones angezeigt, die den Hauptgegenstand der Entscheidung bilden oder zu denen die Entscheidung ein Auslegungsprinzip formuliert.
In Kursivschrift werden diejenigen Canones des CIC von 1983 angezeigt,
- die nicht im Text der Entscheidung genannt sind, mit denen sich die Entscheidung aber befasst;
- die denjeingen Canones des CIC1917 entsprechen, von denen die - vor 1983 gefällte - Entscheidung handelt.

Andere Quellen
Es werden alle Quellen angegeben, die im Text Entscheidung (in iure oder in facto) erwähnt sind.
CIC cann. 50; 51; 121; 123; 501 § 2; 515 § 2; 532; 1222 §§ 1-2; 1281-1288; 1291-1294; 1295
Leitsätze
1. Actus quo paroecia supprimitur iustam causam exigit, ne sit arbitrarius: «Anche se ciò non viene detto esplicitamente nel canone, è evidentemente richiesta una giusta causa, perché l’esercizio dell’autorità pastorale non può mai essere arbitrario nella Chiesa, ma deve attenersi ai criteri di buon governo, promuovendo la salus animarum» (F. DANEELS, Soppressione, unione di parrocchie e riduzione ad uso profano della chiesa parrocchiale, in Ius Ecclesiae 10 [1998] 115).
1. L’atto con il quale si sopprime una parrocchia esige, per non essere arbitrario, una giusta causa: «Anche se ciò non viene detto esplicitamente nel canone, è evidentemente richiesta una giusta causa, perché l’esercizio dell’autorità pastorale non può mai essere arbitrario nella Chiesa, ma deve attenersi ai criteri di buon governo, promuovendo la salus animarum» (F. DANEELS, Soppressione, unione di parrocchie e riduzione ad uso profano della chiesa parrocchiale, in Ius Ecclesiae 10 [1998] 115).
2. Argumenta ad paroecias supprimendas exstant mutata condicio demographica, deminutus presbyterorum numerus et pessima condicio oeconomica paroeciarum atque dioecesis (in casu suppressio paroeciae de qua rationibus motivis respondet).
2. Le ragioni addotte per la soppressione di parrocchie sono la mutata condizione demografica, il numero di presbiteri diminuito e la pessima condizione economica di parrocchie e diocesi (nel caso la soppressione della parrocchia de qua corrisponde ai motivi addotti).
3. In ratione suppressionis paroeciae perpendenda, non solum condicio paroeciae consideranda est, verum etiam totius dioecesis, ut totius dioecesis saluti animarum, meliore quo fieri potest, provideatur.
3. Nella valutazione della causa della soppressione di una parrocchia, si deve tener presente non solo la condizione della parrocchia, ma anche dell’intera diocesi, per provvedere nel miglio modo possibile alla salvezza delle anime di tutta la diocesi.
4. In casu unionis paroeciarum bona paroeciae seu personae iuridicae suppressae non obveniunt personae iuridicae immediate superiori (cf. can. 123), sed, ad normam can. 121 paroeciae seu personae iuridicae ad quam aut paroeciis seu personis iuridicis ad quas.
4. Nell’unione di parrocchie i beni della parrocchia ossia della persona giuridica soppressa non vanno alla persona giuridica immediatamente superiore (cf. can. 123), ma, a norma del can. 121 alla parrocchia ossia alla persona giuridica ad quam o alle parrocchie ossia alle persone giuridiche ad quas.
5. Quoad bona paroeciae suppressae quae ad paroeciam ad quam pervenerunt cuiusque parochus dioecesi donavit, recurrens indicare debet legem quae violata sit et quomodo violata sit per illam cessionem bonorum quatenus animarum saluti christifidelium paroeciae suppressae contrariam; debet denique probare se iura acquisita in illis bonis vindicare posse, v.g. ex actu fundationis vel contractus (in casu impugnatum Congregationis decretum decisionem Episcopi emendavit, qui in decreto suppressionis bona paroeciae dioecesi destinaverat).
5. Quanto ai beni della parrocchia soppressa che pervennero alla parrocchia ad quam e il cui parroco donò alla diocesi, il ricorrente deve indicare la legge violata e come sia stata violata attraverso quella cessione di beni in quanto contraria alla salvezza delle anime dei fedeli della parrocchia soppressa; deve infine provare che può rivendicare diritti acquisiti su quei beni, per esempio nell’atto di fondazione o di contratto (nel caso l’impugnato decreto della Congregazione emendò la decisione del Vescovo che nel decreto di soppressione aveva destinato i beni della parrocchia alla diocesi).
6. Quoad reductionem ecclesiae paroeciae suppressae ad usum profanum de qua decretum sive Episcopi sive competentis Dicasterii Curiae Romanae silent, iurisprudentia Signaturae Apostolicae negat reductionem ecclesiae implicite statui posse in decreto suppressionis paroeciae; recursus ergo contentiosus administrativus institui nequit cum non sit de futuris iudicare sed de legitimitate aut illegitimitate decretorum latorum (in casu impugnatum Congressus decretum ad rem statuerat: «salvo iure fidelium, quorum interest, casu quo habebitur ad rem decisio definitiva, eandem ad normam iuris impugnandi»).6. Quanto alla riduzione ad uso profano della chiesa della parrocchia soppressa, di cui sia il decreto sia del Vescovo sia del competente Dicastero della Curia Romana tacciono,la giurisprudenza della Segnatura Apostolica nega che la riduzione della chiesa possa essere decisa implicitamente nel decreto di soppressione della parrocchia; non può pertanto essere instaurato il ricorso contenzioso amministrativo poiché non si giudica di cose future ma della legittimità o illegittimità di decreti emanati (nel caso l’impugnato decreto del Congresso aveva stabilito al riguardo: «salvo il diritto dei fedeli interessati si impugnare a norma del diritto la decisione definitiva nel caso in cui si avrà al riguardo una decisione»).

Autor der Leitsätze (auf Latein) und der italienischen Übersetzung: © G. Paolo Montini