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Giurisprudenza della Segnatura Apostolica in materia contenzioso-amministrativa
 
 

Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica
Sententia definitiva del 21.05.2011, Prot. N. 41719/08 CA


Parte attrice D.na X. et alii
Parte convenuta Congregatio pro Clericis
Oggetto Suppressionis paroeciae et reductionis ecclesiae in usum profanum
coram Caffarra
Pubblicazione Apoll 85 (2012) 414-419
J 73 (2013) 598-608
W.L. Daniel, Ministerium Iustitiae II, 283-297
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Traduzioni angl.: W.L. Daniel, Ministerium Iustitiae II, 283-297; J 73 (2013) 599-609
it., Apoll 85 (2012) 420-426
Contenuto Constat tantum de violatione legis in decernendo quoad reductionem ecclesiae in usum profanum.
Fonti 
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Legenda
 
Canoni del Codice 1983
Sono riportati nelle fonti tutti i canoni che si leggono nella parte in iure e nella parte in facto delle decisioni.
Sono riportati in grassetto i canoni che costituiscono l’oggetto principale della decisione o sui quali la decisione enuncia un principio di interpretazione.
Sono riportati in corsivo i canoni del Codice 1983, che
- non appaiono nel testo della decisione ma dei quali la decisione tratta;
- sono corrispondenti a canoni del Codice 1917, dei quali la decisione, anteriore al 1983, tratta.

Altre fonti
Sono riportate tutte le fonti che si leggono nella parte in iure e nella parte in facto delle decisioni.
CIC cann. 51; 515 § 2; 1222 § 1; 1222 § 2; 1734; 1735; 1737 § 2
Massime
1. Legitime propositus habendus est recursus hierarchicus quo recurrentes intra terminum praestitutum ad competens Curiae Romanae Dicasterium responsionem transmittant Vicarii episcopalis qua notificaverit Episcopum decisionem confirmavisse et amplam explanationem quoad rationes motivas dederit, recursu hierarchico praepropere proposito confirmato.
1. Si deve considerare legittimamente proposto il ricorso gerarchico con il quale entro il termine stabilito i ricorrenti trasmettano al competente Dicastero della Curia Romana la risposta del Vicario episcopale con la quale egli abbia notificato la conferma del Vescovo e abbia dato ampia spiegazione delle ragioni motive, confermato il ricorso gerarchico in anticipo presentato.
2. Decretum motivis instructum habendum est si Vicarius episcopalis rationes motivas alibi datas in responsione ad remonstrationem amplius exponit.
2. Si deve ritenere provvisto dei motivi il decreto se il Vicario episcopale nella risposta alla rimostranza espone ampiamente i motivi altrove dati.
3. Lex Ecclesiae ad paroeciae suppressionem postulat ut rationes motivae sint iustae, non autem graves. Quarum existimatio praecipue et necessarie discrimini Episcopi committitur, adeo ut cum haud probetur eum arbitrarie egisse, eius decisio a competenti Curiae Romanae Dicasterio confirmata sustinetur.
3. La legge della Chiesa sulla soppressione della parrocchia richiede che le ragioni siano giuste, non però gravi. La loro valutazione è rimessa principalmente e necessariamente al giudizio del Vescovo così che se non si provi che egli ha agito arbitrariamente, la sua decisione confermata dal competente Dicastero della Curia Romana si sostiene.
4. Iurisprudentia aequiparat clausuram ecclesiae cum eius reductione in usum profanum (in casu iam proposita erat ecclesiae alienatio).
4. La giurisprudenza equipara la chiusura della chiesa alla sua riduzione ad uso profano (nel caso già ne era proposta la vendita).
5. Ad causas graves de quibus in can. 1222, § 2 constituendas sufficere nequeunt rationes motivae characteris generalis uti v.gr. reductio numeri sacerdotum, numerus elevatus aedificiorum sacrorum, generalis reordinatio structurae pastoralis. Necessarium est in singulis casibus probare reapse haberi causas graves (in casu ex actis constat de optimo statu conservationis ecclesiae, dum fideles parati sunt ad necessarios sumptus pro ecclesia sustinendos).
5. Per le cause gravi di cui al can. 1222, § 2 non bastano ragioni motive di carattere generale, come, per esempio, la riduzione del numero di sacerdoti, l’elevato numero di edifici sacri o il riordinamento generale della struttura pastorale. È necessario provare nei singoli casi che realmente si danno cause gravi (nel caso consta dagli atti dell’ottimo stato di conservazione della chiesa e che i fedeli sono pronti a sostenere le spese necessarie per la chiesa).
Commenti C. Begus, «Adnotationes in Decreta», Apoll 85 (2012) 445-464
K. Martens, «Brief Note Regarding the Reconfiguration of Parishes and the Relegation of Churches to Profane Use», J 73 (2013) 626-643.

Autore delle massime in lingua latina e della traduzione in lingua italiana: © G. Paolo Montini